Si basa sui "modi", che altro non sono che particolari tipi di scale. Nell'evoluzione dei tempi e del gusto, sono sopravvissuti solo due modi all'interno del sistema tonale: il modo maggiore ed il modo minore, quelli che tutti noi conosciamo.
Ma facciamo un passo indietro fino alla civiltà greca (un bel passone grande).
Alla base del sistema musicale greco vi erano delle scale discendenti di quattro suoni. Fissati gli estremi, la disposizione degli intervalli al loro interno determinava il genere: diatonico, cromatico o enarmonico.
Il genere diatonico era composto da due toni ed un semitono; il genere cromatico da una terza maggiore e due semitoni; l'enarmonico da una terza minore e due quarti di tono (perché i raffinatissimi greci conoscevano ed usavano anche le frazioni di semitono).
All'interno del genere diatonico, la posizione del semitono nella scala determinava il modo: modo dorico, con semitono tra terza e quarta nota; frigio, tra seconda e terza; lidio, tra prima e seconda.
Ci sarebbero moltissime cose da dire sulla musica del mondo greco ma rimando tutto ad un post ad hoc, perché materia ricca ed estremamente fascinosa.
Tornando ai modi, anche la prima monodia liturgica cristiana, che è conosciuta sotto il nome di canto gregoriano, si basa sul sistema modale.
In questo caso, le scale di riferimento sono otto, sono ascendenti e di sette suoni. Al loro interno vi sono due cardini fondamentali: la Finalis, che è la nota su cui si conclude il canto, e la Repercussio, che è quello intorno a cui la melodia si svolge. Gli otto modi sono raggruppati in coppie di scale che condividono la stessa Finalis. Nella coppia, il modo detto autentico inizia con la Finalis e ha la Repercussio una quinta sopra (quasi sempre) mentre l'altro, detto plagale (ed indicato nel nome con il prefisso "ipo"), inizia una quarta sotto la Finalis ed ha la Repercussio una terza sopra di questa (quasi sempre). Uno schema potrebbe chiarificare le idee:
Abbiamo cerchiata in rosso la Finalis ed in Verde la Repercussio. Le freccette indicano la variazione rispetto alle regole canoniche ed i nomi sono gli stessi dei modi greci, ma senza alcun collegamento.
Vi metto un video in cui sono proposti quattro canti, tutti in modi diversi. Non vi chiedi di sentirvi tutti e nove i minuti (nemmeno io ho il coraggio) ma di ascoltare almeno l'incipit di ciascuno per sentirne le differenze e provare a riconoscere i cardini fondamentali.
Il primo canto è nel VII modo, il secondo nel II, il terzo nel V, il quarto nel I.
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