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lunedì 28 aprile 2014

La Fuga

La Fuga è una forma polifonica contrappuntistica. È genere musicale che raggiunge il massimo splendore durante il periodo Barocco, ed è legata principalmente al nome di Dietrich Buxtehude (1637 - 1707), Johann Pachelbel (1653 - 1706) e soprattutto Johann Sebastian Bach (1685 -1750), con cui ha raggiunto il vertice della maturità.
Ha origine dalle forme contrappuntistiche e in stile imitato (in cui un tema, all'interno di un pezzo, viene proposto in diversi momenti dalle diverse voci, nella sua forma originale o variato, come ad esempio per moto contrario o con gli intervalli rivolti) sviluppate dai compositori fiamminghi durante il Quattrocento.
Come molte forme ad essa contemporanee, la Fuga ha una struttura molto variabile ma con degli elementi cardine caratteristici. Spesso è tripartita, divisa in Esposizione, in cui si espone il materiale tematico, uno Sviluppo, in cui questo materiale viene variato e trasposto in un più o meno ampio giro di tonalità, e la parte degli Stretti, in cui il materiale viene riesposto come in principio ma in entrate sempre più ravvicinate.
La Fuga si apre con un Soggetto, breve linea melodica composta di pochi suoni e pensata per essere facilmente riconosciuta, esposto da una delle voci, (spesso si tratta di quattro voci). A conclusione del Soggetto, un'altra voce entra esponendo una Riposta, che altro non è che il Soggetto alla dominante, riproposto trasponendo direttamente gli intervalli una quinta sopra o modificandone alcuni. La voce che ha esposto il Soggetto, invece, continua con un Controsoggetto che accompagna la Risposta. Così entrano progressivamente le varie voci, esponendo quando una Risposta, quando un Soggetto. Tra un'esposizione e l'altra vi sono delle progressioni di collegamento dette Divertimenti.
A conclusione dell'Esposizione, un divertimento porta allo Sviluppo, in cui Soggetto e Risposta vengono riproposti in diverse tonalità e variati: quando per moto contrario, quando retrogrado, quando retrogrado contrario e così via.
Per ultima abbiamo la sezione degli Stretti, in cui ogni voce espone Soggetto e Risposta in modo sempre più ravvicinato e più volte, in modo che questi due Temi (che in realtà è uno solo variato) si sovrappongano.
A questo punto la Fuga si conclude, spesso con un pedale di tonica.
Vorrei che ascoltaste questa Fuga di Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) per cercare di intuirne le varie parti (dal video si vedono piuttosto bene). È denominata "Ricercare", che è una forma parente stretta della Fuga, ma è una Fuga a tutti gli effetti.
Il breve Soggetto (riconoscibile e anche abbastanza bruttino) è stato suggerito a Bach dall'imperatore Federico II, che vi ha improvvisato sopra questa Fuga a 6 voci.
Sentite cosa ha tirato fuori, da un tema così poco aggraziato!




domenica 6 aprile 2014

Riciclaggio

Il "riciclaggio", ovvero lo sfruttare opere proprie o altrui per crearne di nuove è stata una pratica comune ed universalmente accettata fin dagli albori della storia della musica (e fino alla nascita della SIAE!).
Tutti scopiazzavano, da altri o da se stessi, elaborando materiale o addirittura facendo un copia-incolla da altre composizioni. In particolare, si trovano moltissimi rimaneggiamenti nelle forme del periodo Barocco, nelle quali più che la bellezza di un tema era importante il modo in cui questo veniva sviluppato.
Ecco perché non dobbiamo sorprenderci e tantomeno indignarci davanti ad alcune somiglianze tra brani dello stesso autore, nel caso più comune, di due autori che non si sono mai nemmeno conosciuti e che sono vissuti in periodi storici e musicali diversi, nei casi più eclatanti.
Partiamo dal caso più comune.
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) prende il primo numero della cantata profana numero 214 "Tönet, ihr Pauken! Erschallet, Trompeten!"e lo trasforma nel primo movimento dell'Oratorio di Natale BWV 248. Letteralmente.

Il "riciclo" dall'Oratorio di Natale:
L'originale:


Adesso il caso meno comune.
Per la stesura della celeberrima fuga del Kyrie estratto dal Requiem KV 626, Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) ricicla un tema di una fuga di Georg Friedrich Händel (1685 - 1759) che fa parte del quasi altrettanto famoso oratorio Messiah.
La somiglianza è evidente, e non può essere considerata una coincidenza, visto che Mozart fu un grande studioso della musica di Händel e arrangiò una versione propria del Messiah.
Lo stesso tema riecheggia nella fuga numero 20 in La minore BWV 889 dal secondo libro del "Clavicembalo ben temperato" di Bach.
Non si può dire, in questo caso, chi abbia riciclato da chi, visto che entrambe le opere risalgono allo stesso periodo. 
L'ipotesi più probabile è che entrambi abbiano preso questo tema da un quarto personaggio, di cui però non sappiamo niente.
E chi ci dice che questi non l'abbia preso da un quinto e questi da un sesto e così via di seguito?

Il "riciclo" di Mozart, Kyrie dal Requiem KV 626:


Il "riciclo" di Händel, dal Messiah:


Il "riciclo"di Bach, dal Clavicembalo ben temperato:


mercoledì 15 gennaio 2014

Il Corale

Il Corale è una forma vocale nata durante il XVI secolo (quindi non durante il periodo Barocco come comunemente si pensa!) e sviluppatisi principalmente nell'ambito dei riti di confessione protestante (infatti è in lingua tedesca e non in latino).
Lutero stesso, grande conoscitore del repertorio sacro del tempo, compose la musica di alcuni corali. Questi erano un punto cardine del culto, in quanto erano la forma in cui l'assemblea di fedeli partecipava alla liturgia. Per questo hanno melodie molto semplici, procedono omoritmicamente per frasi e sono -relativamente- facili da cantare. A quattro voci, è originariamente pensato come composizione esclusivamente a cappella, anche se nei secoli successivi, soprattutto nel periodo Barocco e ad opera di Johann Sebastian Bach (1685 - 1750), si diffonde la pratica di armonizzare per strumenti un corale preesistente e utilizzare quanto ottenuto all'interno di opere più vaste o di diversa natura. Bach ha prodotto un numero tale di armonizzazioni (ve ne sono diverse per ciascun Corale!) e adattamenti da essere immediatamente collegato al genere, quasi ne fosse l'inventore. La verità è che molti dei temi all'interno dei suoi Corali, sono opera di altri. Innegabile è, però, il valore artistico di questi arrangiamenti.
Come esempio, riporto il Corale "Aus meines Herzens Grunde" in due versioni: quella che è andata a far parte della "Johannespassion" (Passione secondo Giovanni) BWV 245, ed una versione figurata (con fioriture, note di passaggio, ritardi...una versione più elaborata ed abbellita) BWV 269.
Il Corale originale, di N. Herrmann, non si trova su YouTube.
La versione figurata è la prima di una serie di circa un'ora di Corali: io non riuscirei ad ascoltarli tutti, ma so che alcuni miei lettori (due nomi a caso.....Cosimo e Francesco) apprezzeranno molto.

dalla Johannespassion:
Versione figurata (di un'ora e passa):