domenica 19 gennaio 2014

La luna malinconica bella è nel suo pallor.

Oggi un'aria carinissima, una perla, dall'Anna Bolena di Gaetano Donizetti (1797 - 1848).
È un'aria che fa parte del mio repertorio di "canti da doccia".
Siamo all'inizio dell'opera, Anna è turbata perché sa che suo marito Enrico, è innamorato di un'altra donna. Scambia qualche parola con la sua ancella Giovanna, che è turbata a sua volta, perché è proprio lei la nuova favorita del re e teme che la regina possa aver scoperto qualcosa.
Arriva il momento in cui Anna chiede a Smeton, un paggio, di cantarle qualcosa per rallegrarla. Il paggio, che è segretamente innamorato della regina, canta quest'aria dolcissima e piena di sentimento, che verrà interrotta da Anna, sopraffatta dai ricordi del passato.
I protagonisti delle opere di Donizetti sono spesso donne-eroine, destinate ad una morte violenta o alla pazzia. Per una sorta di legge del contrappasso, a causare la morte di uno dei maggiori compositori del melodramma, che aprirà la strada alla grandezza di Verdi, sarà proprio una malattia mentale.

testo dell'aria:




Deh! Non voler costringere
a finta gioia il viso:
bella è la tua mestizia,
siccome il tuo sorriso.
Cinta di nubi ancora
bella è così l'aurora,
la luna malinconica
bella è nel suo pallor.
Chi pensierosa e tacita starti così ti mira, ti crede
ingenua vergine che il primo amor sospira: ed obliato il serto
onde è il tuo crin coperto, teco sospira, e sembragli esser quel
primo amor.





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