lunedì 13 gennaio 2014

Il Genio e la Grazia

Vorrei parlare, stasera, di un'aria a me molto cara: "Schnelle Füβe, rascher Mut" da "Die Zauberflöte" (il Flauto Magico) di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) [....e chi poteva essere il Genio, se non lui?].
L'opera appartiene al genere del Singspiel, una forma operistica che si è sviluppata in area austro-tedesca, in lingua, appunto tedesca. I temi sono di solito di genere favolistico. La grande differenza col teatro italiano è che in questo genere i recitativi sono recitati e non cantati.
La trama del Flauto Magico, se letta ad un livello superficiale, sembra una favola per bambini: vi sono oggetti magici, poteri straordinari, apparizioni di animali e cori di spiriti. È la storia di un ragazzo giovane ed ingenuo che diventa uomo acquistando saggezza grazie alla scoperta dell'amore e al superamento di varie prove.
L'intera opera è in realtà piena di simbologie e significati profondi, che vanno da ideali illuministi a riferimenti alla massoneria, rendendola estremamente ricca e profonda.
E tutto questo, non dimentichiamocelo, è messo in musica dal Genio di Mozart, con incredibile grazia ed eleganza, semplicità ed espressività.
In questa scena Papageno, l'uccellatore, e Pamina, la figlia della Regina della Notte, stanno cercando il principe Tamino quando vengono trovati da Monostatos, il servo di Sarastro, il Sacerdote del Regno della Saggezza. Il servo, assieme ai suoi schiavi, minaccia di imprigionarli. Ma Papageno si mette a suonare il carillon magico che gli era stato donato dalle tre Dame a servizio della Regina, che con la sua musica, induce Monostatos e i suoi schiavi a cantare e ballare con gioia. Così i due sono liberi di continuare la loro ricerca.
Questo frammento di trama, apparentemente "stupidissimo", racchiude ad esempio una concezione della musica capace di grandi poteri sull'animo umano che è stata ereditata dagli antichi greci.
Ho scelto una versione del Flauto Magico che è secondo me la Versione (con V maiuscola) per eccellenza. Ha un cast di grandi cantanti che dimostrano di essere anche grandi attori: Simon Keenlyside nei panni di Papageno, Dorothea Röschmann in quelli di Pamina e la divina Diana Damrau in quelli della Regina della Notte. Vi consiglio caldamente di andarvi a sentire la sua interpretazione della famosissima aria della Regina della Notte. È da brividi!
Il video di YouTube che ho trovato si interrompe sulla scena successiva, lasciando l'amaro in bocca. Purtroppo non ne ho trovati altri online, di quella versione (io ho il DVD, un must).

Testo:
Piedi veloci, animo pronto,
Proteggon dal nemico astuto e irato.
Trovassimo almeno Tamino!
Altrimenti ci acchiappan di nuovo.
PAMINA
Caro giovane! -
PAPAGENO
Zitta, zitta, io so far meglio.
(zufola)
(Tamino risponde da fuori col suo flauto)
A DUE
Quale gioia è mai più grande,
L’amico Tamino ci ode già,
Il suono del flauto è giunto fin qui.
Quale felicità se lo trovo.
Ma rapidi, ma rapidi! -
(vogliono andare)
SCENA QUINDICESIMA
Detti, Monostato.
MONOSTATO
(schernendoli)
Ma rapidi, ma rapidi…
Ah! - vi ho acchiappati di nuovo!
Presto qui con ferri e acciar;
Aspettate, v’insegneremo le buone 
[maniere!
Farla a Monostato! -
Presto qui con catene e funi,
Olà! schiavi, venite qui! -
PAMINA E PAPAGENO
Ah! per noi è finita,adesso!
(Gli schiavi vengono con catene)
PAPAGENO
Chi molto osa, ottiene spesso molto!
Su, bella cassettina,
Fa risuonare i campanelli,
Sì che gli cantino le orecchie.
(Papageno suona il Glockenspiel. Subito
Monostato e gli schiavi danzano e cantano, e
se ne vanno marciando sul ritmo del canto)
MONOSTATO E SCHIAVI
Suona così bene,
Suona così bello!
La la ra, la la ra.
Mai nulla di simile
Ho udito nè veduto!
La la ra, la la ra.
(si allontanano a passo di marcia)
PAPAGENO E PAMINA
(ridono)




Nessun commento:

Posta un commento