martedì 1 aprile 2014

Italia nel mondo

Quando si parla di musica italiana nel Mondo (mi riferisco sempre e comunque a quella fetta di musica  definita "classica", in modo poco preciso), si pensa subito all'Opera.
In effetti, questo genere nato in Italia ha avuto un gradissimo successo ed una enorme diffusione, nei secoli successivi alla sua creazione. L'italiano diventò la lingua della musica colta, e i compositori stranieri si basarono (più o meno consciamente) su forma e struttura italiana per definirne una versione personalizzata per il proprio Paese. Tutto questo fino a Wagner, che mandò tutto a gambe all'aria, ma questa è un'altra storia...
In realtà l'influenza della cultura musicale italiana non si è limitata all'ambito del teatro in musica.
Abbiamo già parlato, infatti, del ruolo che ebbe il Concerto Barocco italiano nella produzione di grandi maestri come Bach.
Oggi vorrei porre l'attenzione su un tipo di repertorio tipico del Barocco inglese, ovvero la musica strumentale al virginale.
Il virginale è uno strumento molto simile al clavicembalo (usato soprattutto in Gran Bretagna) ma più piccolo e di forma rettangolare. Le sue corde, una per ciascuna nota, sono poste parallelamente alla tastiera, lungo il lato maggiore dello strumento.
Il nome deriva dal fatto che fosse uno strumento principalmente usato dalle donne all'interno dell'ambiente domestico (da cui le ridotte dimensioni).
Non di rado, i brani che portavano l'indicazione di dover essere eseguiti al virginale, venivano invece eseguiti su grandi clavicembali in stile italiano (ed ecco un'altra influenza del nostro Paese!).
Influenza più sottile e discreta dell'Opera o del Concerto Barocco si trova addirittura all'interno di un repertorio prettamente britannico, raccolto in manuali che comprendevano le più famose e gradite composizioni dei Maestri barocchi inglesi.
Nel "Fitzwilliam Virginal Book" trova un brano di William Byrd (1539 - 1623), che è intitolato "La Volta", ed ha la forma di una danza tipica italiana.
Quelli erano davvero bei tempi, in cui la cultura in Italia era così coltivata ed apprezzata da arrivare in ogni cantuccio d'Europa.


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