giovedì 17 aprile 2014

Carmina Burana, quelli originali

Si tratta di una raccolta di testi poetici medioevali risalenti al XI secolo, composti da studenti erranti, i clerici vagantes o goliardi, in latino, provenzale o alto tedesco.
Siamo in un'epoca in cui Mnemosine ancora regnava sulla musica: il repertorio veniva tramandato oralmente, e la notazione musicale iniziava a svilupparsi ed a diffondersi proprio in quegli anni.
Su 228 testi, solo 47 ci sono arrivati con un qualche tipo di indicazione musicale, sotto forma di neumi, segni apposti dai cantori per richiamare alla memoria l'andamento melodico del brano (c'è un post dedicato su questo blog).
Il codice che raccoglie questi componimenti, risalente a qualche secolo dopo, è suddiviso in sezioni, a seconda dell'argomento trattato:
- Carmina moralia, di argomento satirico o morale;
- Carmina veris et amoris, di argomento amoroso;
- Carmina lusorum et potatorum, di argomento conviviale;
- Carmina divina, di argomento sacro.
Eseguire un'interpretazione il più possibile fedele ai canti originali è cosa grandemente difficile, proprio per le scarse indicazioni con cui i testi sono correlati. Ve ne esistono, tuttavia, diverse registrazioni, nelle quali gli esecutori si sono sforzati, attraverso studio approfondito del codice e del brodo culturale del tempo, di produrre la versione filologicamente più coerente.
Esiste una versione dei Carmina Burana, la più famosa, che in comune con i canti originali ha solo il testo. È stata composta da Carl Orff (1895 - 1982) nel 1935, quando uno studio approfondito sui componimenti originali non era ancora stato fatto.
Ascoltiamo uno dei brani più famosi, nella versione di Orff, e in quella "originale".


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