sabato 1 marzo 2014

Lauda

La Lauda è una forma vocale sacra non liturgica in volgare, sviluppatisi in Italia (più precisamente in Toscana e Umbria) in corrispondenza della nascita dei nuovi movimenti religiosi che poi diventeranno i Francescani, Domenicani e altri.
L'avvento di queste nuove congregazioni porta ad una crescita del sentimento religioso che coinvolge tutti i ceti. I canti in volgare diventano quindi il mezzo di comunicazione preferito, essendo molto più comprensibili di quelli in latino, eseguiti durante la liturgia.
Questo tipo di canto, detto appunto Lauda, viene dapprima tramandato oralmente ed è in stile monodico. Col passare degli anni si inizia a raccoglierli in "Laudari", alcuni dei quali giunti fino a noi (il più antico: Laudario di Cortona, seconda metà del XIII secolo), e diventano polifonici. Continueranno ad essere eseguiti fin nel Rinascimento, e ritroveranno vigore nel periodo della Controriforma, fino all'avvento dell'Oratorio, che li soppianterà.
La forma è strofica, con momenti corali alternati ad interventi solistici.
Per fare un illustre esempio, il "Cantico delle creature" di San Francesco d'Assisi fa parte di questo genere.
La Lauda che volevo proporre si trova proprio raccolta del Laudario di Cortona, in una versione polifonica piuttosto suggestiva.

testo:
Laude novella sia cantata 
A l'alta donna encoronata 

Fresca vergene doncella 
Primo fior, rosa novella 
Tutto'l mondo a te s'apella
Nella bon'or fosti nata 

Laude novella sia cantata 
A l'alta donna encoronata 

Fonte se’ d’aqqua surgente,
madre de Dio vivente:
tu se’ luce de la gente,
sovra li angeli exaltata.

Laude novella sia cantata 
A l'alta donna encoronata 

Tu se' verga, 
tu se' fiore 
Tu se' luna de splendore 
Voluntà avemo e core 
De venir a te, ornata 

Laude novella sia cantata 
A l'alta donna encoronata 

Tu se' rosa, tu se' gillio 
Tu portasti el dolce fillio
Però, donna, si m'enpillio 
De laudar te, honorata

Laude novella sia cantata 
A l'alta donna encoronata 



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